domenica 23 aprile 2017

I dolori del giovane Werther

http://m.oilproject.org/lezione/i-dolori-del-giovane-werther-johann-wolfgang-goethe-riassunto-romanticismo-11826.html

Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) pubblica nel 1774, a soli ventiquattro anni, I dolori del giovane Werther, un romanzo epistolare incentrato sui tormenti e le sofferenze amorose di un giovane borghese - il ventenne Werther - per la bella Charlotte, già promessa sposa ad un altro uomo. Dopo varie vicissitudini, tutte narrate per alcuni mesi per mezzo di lettera all’amico Wilhelm, il protagonista, incapace di affrontare le costrizioni piccolo-borghesi che costellano la sua vita e di sopportare un amore che non può avere altro sbocco se non l’infelicità, si suicida.

Il romanzo, che ha una seconda edizione nel 1787, riscuote subito un grande successo in tutta Europa e diventa ben presto un caso letterario e culturale, tanto da inaugurare la moda del “wertherismo”, ovvero l’atteggiamento tormentato e inquieto dell’artista romantico, mosso dalle passioni del cuore anziché dai ragionamenti dell’intelletto. L’opera è strettamente collegata con il movimento tedesco dello Sturm und Drang (in tedesco, “Tempesta e impeto”) e diventa un punto di riferimento per tutto il movimento romantico, fissandone alcuni concetti-chiave di poetica come il sentimentalismo, l’individualismo dell’eroe che combatte titanicamente contro le convenzioni della società, il rilievo alle passioni (l’amore, in particolar modo). Tra gli influssi letterari più significativi, si possono ricordare le Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo (1778-1827).

Il romanzo è diviso in due libri; l’arco temporale delle vicende va dai primi giorni del maggio 1771 al dicembre 1772.

Riassunto

Werther, un giovane intellettuale dalle ardenti passioni, decide di trasferirsi in un villaggio di campagna, Wahlheim, per ristabilire un equilibrio interiore che sente perduto; qui sembra in effetti compiersi un’idiliaca fusione tra uomo e natura, poiché Werther si diletta in piaceri semplici, si intrattiene a chiacchierare con i bambini del posto e, nella contemplazione della Natura idillica, sembra modificare anche la sua concezione dell’opera d’arte 1

Una sera, in occasione di una festa danzante, Werther conosce la giovane Charlotte, detta Lotte, e se ne innamora immediatamente. Lotte, orfana di madre, è una giovane solida, allegra e pacifica, che gode delle semplicità della vita e bada col padre ai fratelli e alle sorelle minori; purtroppo la ragazza è giù promessa sposa di un giovane borghese, Albert, al momento assente. Nei mesi successivi al primo incontro, Lotte asseconda l’amicizia di Werther, lo accoglie a casa sua e vi si affeziona: mentre Werther descrive minuziosamente a Wilhelm tutti i dettagli del dolce tormento di stare accanto a Charlotte, quest’ultima lascia trasparire qualche indizio di nutrire anch’essa un sentimento per il giovane. Tuttavia, il loro rapporto si mantiene - sia per convenzioni sociali che per la legge morale di Werther - all’insegna di una casta e straziante amicizia: più Werther frequenta Lotte, più è sconvolto dall’amore (e più sprofonda nell’abbatimento per non averla per sé).

Nel mese di luglio, Werther conosce Albert, il futuro marito di Charlotte: il protagonista, pur consapevole del destino infelice che l’attende, non può che apprezzare le qualità del rivale. Albert è del resto il suo esatto opposto (e complementare): tanto Werther è “artista” e sognatore, quanto Albert è invece un uomo razionale e posato, destinato cioè ad un’esistenza mediocre ma felice 2. Se a poco a poco la frequentazione quotidiana di Lotte ed Albert diventa un tormento insopportabile per Werther, a fine estate sembra esserci l’occasione per uscire da questa situazione bloccata: il giovane, spinto da Wilhelm, accetta un incarico diplomatico che dovrebbe portarlo lontano da Wahlheim.

Il secondo libro si apre descrivendo la vita di Werther nel mondo altolocato dell’ambasciata dove lavora; qui il protagonista scopre l’ipocrisia e la falsità delle classi più elevate della società, al punto da provare dispiacere pure per il proprio lavoro, cui pure egli si applica in maniera diligente. Werther, dopo alcuni contrasti con l’ambasciatore rassegna le dimissioni e, per un breve periodo, torna a casa. Qui, il fiume dei ricordi accresce la sua malinconia, che giunge al culmine con la notizia che Albert e Lotte si sono sposati. Sconfortato e sempre più cupo, Werther torna a Wahlheim. Qui la disillusione e il disinganno del protagonista raggiungono il culmine: Alberto è assente, ma il legame con Lotte rimane platonico, tanto che la donna, pur accorgendosi dello stato di prostrazione di Werther e pur volendogli bene, gli chiede di non essere così insistente con le sue visite. Il protagonista, di fronte alla felicità di Alberto e dell’amata Lotte, inizia così a meditare sul suicidio.

Giungono all’apice lo struggimento romantico e l’angoscia di Werther, che trova conforto letterario solo nei Canti di Ossian di James Macpherson, che sembrano parlare direttamente al suo animo malinconico e disperato. Il protagonista, consapevole del conflitto insanabile tra pulsione individuale e realtà in cui sta volontariamente sprofondando, un giorno recita i versi dell’Ossian a Lotte e, notando la sua commozione, la bacia d’impulso. Charlotte, pur turbata dal legame con Werther, lo respinge, desiderando sopra ogni cosa rimanere fedele ad Alberto. Il protagonista, ormai senza speranza, con una scusa chiede in prestito ad Alberto le sue pistole; dopo aver scritto a Carlotta e a suo padre ed aver contemplato il cielo notturno, Werther si spara. Viene trovato ancora in vita da un servo alle sei di mattina, ma spira a mezzogiorno. Dopo il funerale - senza preti, e a cui partecipano solo pochissime persone, tra cui non ci sono Lotte ed Alberto - Werther è sepolto come desiderato all’ombra di due tigli.

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