Dal Vangelo secondo Phil, Charley e Tex
17 febbraio 2011, posted in basket
Phil Jackson
Lezione n. 1 – Non importa quanto difficile sia la sfida, credi in te stesso e nei tuoi compagni.
Lezione n. 2 – Non criticare e non parlare male di coloro che lavorano con te. Questo provoca disordine e ferite molto lunghe da medicare e guarire.
Lezione n. 3 – Non abbandonare il cammino, non arrenderti. Rialzati sempre, non importa quanto dura sia la caduta e quanto spesso tu cada. Si tratta solo di quante volte sei disposto a rialzarti per tentare un’altra volta.
Lezione n. 4 – Far vincere una squadra non è questione di quanto grande sia il giocatore, o i giocatori. Devono essere tutti disposti a sacrificarsi e a dare qualcosa di se stessi, pur di diventare campioni.
Charley Rosen
il gioco rivela sempre i giocatori, e altrettanto fa con gli allenatori;
i giocatori sanno sempre quando il loro coach gli sta mentendo, e viceversa;
gli arbitri sono un male necessario. Passano così tante ore in stanze buie a guardare partite e a concentrarsi interamente sugli errori che la bellezza del gioco non può che sfuggire loro;
le partite si vincono e si perdono in allenamento;
il carattere di un giocatore è più importante del suo talento;
non esistono sostituti per l’esperienza e la maggior parte dei giocatori arriva a capire il gioco dopo i ventisei anni;
i gregari sono importanti (quasi) come le stelle;
molto più importante di quanti punti segna un giocatore, è quando li segna;
fare l’allenatore di basket può danneggiare la salute mentale, fisica e psicologica di un individuo;
la partita perfetta non mette di fronte i buoni contro i cattivi, ma dieci giocatori che giocano allo stesso gioco;
e, si, la vita è indubbiamente una metafora del basket.
Tex Winter
Un attacco equilibrato:
Deve penetrare la difesa
I movimenti vanno imparati a velocità di contropiede. Impariamo qual è la velocità ottimale e lavoriamo per incrementarla. La transizione nasce dalla difesa. Cerchiamo sempre di correre!
Deve creare la giusta spaziatura in campo, creando spazio per operare e liberando alcune aree sul campo. Deve tenere la difesa occupata vicino e lontano dalla palla.
Crea movimento di uomini e palla con uno scopo. C’è un pallone solo e i giocatori sono cinque. Se la matematica non è un’opinione, un giocatore passa circa l’80% del tempo senza avere la palla in mano.
Garantisce una forte copertura a rimbalzo ed un buon bilanciamento difensivo su qualunque tiro.
Fornisce al giocatore in possesso di palla l’opportunità di passarla a qualunque compagno.
Deve fornire una contromossa a qualsiasi soluzione intrapresa dalla difesa.
Sfrutta al meglio le abilità dei singoli giocatori. Consente di sfruttare una struttura flessibile anziché essere ristretto a uno schema definito
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